Ricorderò il 2006 per aver letto due grandi libri anarchici. Questi volumi sono ormai merce rara perché l’editoria si concentra sui misteri – senza neppure la “y” dell’amato Martin Mystère – di bassa lega fra cui Opus dei, Gioconda, Chiesa, ecc… un modo come un altro, insomma, per far parlare ancora una volta di sé, citando il ben noto aforisma di Hemingway. Il primo era un vecchio testo degli anni ’80, V per Vendetta di Alan Moore (di cui si è parlato qualche mese fa), il secondo un agile libretto del 2005, Lettere dalla Kirghisia di Silvano Agosti, in vendita presso le librerie Feltrinelli oppure on line sul sito www.silvanoagosti.com. Silvano è un autore completo: poeta, scrittore, produttore, sceneggiatore, regista, montatore e proprietario di due cinema l’Azzurro Scipioni (Roma) e Piccolo Cinema Paradiso (Brescia) (info www.silvanoagosti.com – www.azzurroscipioni.com) e di cui vi consiglio i film, disponibili finalmente in dvd e vhs (on line ai siti sopra indicati). Agosti, apolide, nomade del pensiero e del cinema, è persona che stimo perché ha saputo farsi carico dei vincoli della libertà. In questa nostra società, martoriata dal perbenismo e dal politically correct, Silvano ha saputo costruire e conquistarsi la libertà di potersi esprimere senza dover rendere conto a scuole di partito, di bottega o di circolo culturale. Lettere dalla Kirghisia è anche, in estrema sintesi, l’immagine di questo percorso umano e culturale. Non è un caso, infatti, che la prima lettera affermi “Arrivando in Kirghisia ho avuto la sensazione di tornare in un luogo nel quale in realtà non ero mai stato. Forse perché da sempre sognavo che esistesse. Il mio strano ritorno in questo meraviglioso Paese, è accaduto dunque casualmente”. Lettere dalla Kirghisia è un testo epistolare che eccede, con la leggerezza di una brezza, i suoi naturali limiti per riscoprire il gusto dell’utopia che ci conduce alla mente le pagine di Platone e di Tommaso Moro. Silvano immagina di atterrare in Kirghisia (ma sarà davvero così? a me piace pensare che Silvano ci sia stato davvero…) e qui ri-scopre un mondo dove la gente lavora 3 ore al giorno, dove a 18 anni qualsiasi cittadino riceve una casa, dove i bambini apprendono dialogando con le persone all’aria aperta, dove non ci sono prigioni, perché i malfattori, vestiti con colori diversi, vivono in comunità “condannati” a raccontare la loro storia e dove, se qualcuno desidera fare l’amore, mette un fiore azzurro sul petto. Ciò che più affascina della terra raccontata da Silvano è la gestione del tempo libero. In Kirghisia il tempo libero è libero da…, e non libero di… (proprio come Silvano). I cittadini kirghisi riscoprono la passione per la comunità, che non vuol dire solo ed esclusivamente amore per lo Stato, ma per le azioni e la libertà che ogni comunità porta con sé, a patto che si sia disposti ad accettare i ricambi generazionali e, allo stesso tempo, i pareri di chi, sia esso più giovane o più anziano, decida di partecipare con autorevolezza, e non con autorità, alla creazione della medesima. Lettere dalla Kirghisia è un’intelligente guida – soprattutto ad uso dei perplessi – per pensare in chiave moderna l’impegno e la partecipazione alla vita politica della società. Buona lettura.
di Luca Cremonesi
la versione on line è http://www.civetta.info/ nella sezione TEMPO LIBERO
Thniikng like that shows an expert’s touch
Nel giro di sessantanni e più , faticosamente e pezzo per pezzo, le cose che sostiene Silvano mi sono balzate alla mente con sempre più nettezza e fulgore: Le UTOPIE (perché POI CHIAMARLE COSI ? : una realizazione che non ancora esiste è sempre presente nel reale sempiterno futuro ).
C’erano dei pellerossa del Canada che vivevano già in una sorta di kirghisia e forse in passato preistorico questo era più o meno lo stile di vita.
Sino a circa 6000 anni p.e.v. gli archeologi ritrovano villaggi (paesi) con le case molto simili tra loro : da una certa epoca in poi due edifici giganteggiano sugli altri , il palazzo del re e quellodeiculti con annessi sacerdoti.
Ti ho sentito con commozione nel messaggio sul blog di Grillo.Continua così poichè sei una risorsa per gli ominidi (non tanto) e per Gaia.
Il tuo libro KIRGHISIA -DUE ANNI DOPO- PARE CHE NON SI TROVI IN LIBRERIA.
sUGGERIMENTI ? sONO PREVISTE RISTAMPE ?
gRAZIE. uN ABBRACCIO.
non vedo l’ora di comprare il tuo libro. Silvano, dovrebbero fare te come patrimonio dell’umanità.
Senza scrivere all’Unesco o al presidente di nessuna nazione, penso che la maggior parte degli essere umani che ti ascolta per la prima volta, immediatamente ti nomina patrimonio dell’umanità. Evidenzio la maggior parte, perché non tutti hanno fatto un percorso mentale tale da poter accettare qualcosa di meraviglioso. Molta gente ha ormai un blocco, non riesce assolutamente a poter immaginare che ci possa essere la possibilità di una vita più naturale e meno sofferta. Sai una volta mi e’ capitato di fare un’accenno in famiglia di quello che dovrebbe essere la vita di un bambino, come un bambino dovrebbe essere stimolato all’apprendimento, senza la forzatura della tortura dello spazio angusto di un banco di scuola. Beh! dopo quell’esperienza mi fanno vedere i nipotini molto più raramente.Ma questo certo non cambierà la mia visuale, anzi la rafforza, perché so’ che l’umanità riesce a fare grandi modifiche nel tempo, l’importante è far scoccare la scintilla in ognuno di noi poi per il resto tutto verra’ da se. Grazie Maestro spero di poterti conoscere di persona.
Maestro quello che ti chiedo, e di pensare ad una possibile candidatura nel movimento 5 stelle di Beppe Grillo al parlamento. Questo sarebbe un primo passo per poter realizzare con piccoli passi una conversione verso Kirghisia. perché’ sicuramente Beppe ha pensato a te.
A quanto sembra KIRGHISIA sarebbe come il BENGODILAVITA.
Approvo la petizione di : L’ UOMO PATRIMONIO DELL’UMANITA’
LA VERA MACCHINA PERFETTA- DELLA VITA E PER LA VITA
caro Silvano, essendo le tue Lettere sensibili state tradotte in Giapponese e tu parlando Francese, approfitto di questa Bacheca (kirghiza) per condividere o collegarti con, (il Nome di) questo Autore pure poeta, pure sensibile, Alain-Robert Coulon http://www.alainrobertcoulon.fr/
grazie a cui ho conosciuto virtual etericamente supreme Master ChinHai, kirghiza anche lei e Fondatrice delle loving Huts che dovresti o potrai amare (Cibo vegan cucinato con Amore (vedi Lectures on-line di lei ed il Sito delle loving Huts disseminate internazionalmente):
vedo una verace, buona e bella Collaborazione fra voi: West meets East o viceversa.
Felicita’ interiore-esteriore da offrire-ricevere a tutti ovunque-sempre e illuminante-Illuminazione.
Pino Sblendorio, in questo momento, posso essere concorde, il movimento 5 stelle è l’unico possibile tentativo di rottura. Il problema, piuttosto grosso, che ostinatamente non si vuole affrontare con un minimo di serietà – ancora oggi dopo 4 anni dalle politiche che avevano dato speranza a milioni di persone che si stavano togliendo dal torpore (e il processo mi pare stia fortunatamente continuando) – concerne l’organizzazione che poggia praticamente su estemporanee decisioni di Grillo che paiono spesso deliranti e incongruenti e ingiuste. E’ anche lui soggetto al delirio di onnipotenza; ciò che non potranno perdonarsi un giorno le persone che ora hanno dei ruoli di prima linea, ad esempio i Di maio Di Battista ecc, sarà l’aver assecondato sempre le direttive dei vertici che come dicevo prima non poggiano su nulla di codificato ma solo su decisioni personali calate dall’alto da Grillo e Casaleggio in cambio della loro ortodossia piuttosto imbarazzante (i virtuosismi anche piuttosto comici per nascondere i problemi si stanno moltiplicando). E’ vero, viviamo tra predoni e questo movimento è per il momento l’unica opportunità per tentare di portare alla ragione i primi, ma non bisogna mai perdere di vista la realtà, quella che fra non molto potrebbe portare al disfacimento totale il movimento, solo per una unica causa: il rifiuto sistematico di cedere potere personale. Basterebbe, anche se il ritardo è enorme, stabilire delle serie regole che diano una struttura decente per raggiungere un minimo automatismo per escludere deliri che ormai a me paiono essere quotidiani. Se non affronteranno questo che io ritengo un enorme problema, la prospettiva è nera, si avrà la disgregazione, il dissolvimento nel giro di pochissimi anni.
Cari tutti e caro Pino,
sono visceralmente d’accordo con le tue previsioni, solo e aggiungerei che qualsiasi fermata in un ruolo statico (partito, incarico di governo, alleanze)
determinerebbe la disgregazione del movimento.
Quando la nave è fatiscente, cambiare l’intero gruppo di comando e sostituirlo non risolve assolutamente nulla.
Si tratta di abbandonare una nave non solo fatiscente ma irreparabile e sceglierne una in grado di navigare.
Fuori dalla metafora la nave Italia può essere rinnovata solo da un movimento capace di estendersi all’intero popolo italiano.
Quindi non si tratta solo di rinunciare al potere personale, ma al concetto e alla sostanza stessa del potere e sostituirlo con l’edificazione di una potenza, non di un nuovo potere.
In questo senso l’intuizione originaria di Beppe Grillo, di estendere la gestione dello stato a tutti i cittadini è corretta, ma perchè ciò possa accadere bisogna riuscire ad allearsi con la Storia che si sta muovendo proprio in questa direzione, affrettando la liberazione di tutti dal LAVORO.
Tra pochi decenni la disoccupazione, con il definitivo evolversi delle tecnologie avrà raggiunto percentuali altissime e quindi il POTERE non avrà altra scelta:
e sarà finalmente costretto, con i profitti immensi legati all’automazione,, a offrire gratuitamente Abitazione e Cibo a tutti gli esseri umani.
Questo sarebbe il solo modo per evitare altre inimmaginabili e terribili soluzioni.
Un abbraccio a tutti,
Silvano Agosti.