Metamorfosi

Metamorfosi

Per una ventina d’anni nel quartiere l’hanno chiamato “il Pantera” perché, giorno dopo giorno, era riuscito a esibirsi per tutti gli abitanti e i passanti del quartiere nel suo ruolo preferito “la pantera rosa”.

Si trasformava in un attimo contraendosi con un guizzo e diveniva esile e agile come una giovane pantera, poi muoveva le mani con le dita incurvate nell’aria graffiando la luce del giorno.
D’improvviso, dopo vent’anni, ha smesso di trasformarsi nella pantera rosa e ha iniziato a disegnare una vera e propria mappa del quartiere. In ogni luogo strategico ha tracciato col gesso un cerchio perfetto e così in un cerchio si può leggere “CASTAGNE” per segnare il posto riservato al venditore di caldarroste, in un altro “CHIOSCO CON BRIOSCH” oppure “PIZZICAGNOLO”oppure “BIBITE”. In ogni cerchio c’è un disegno esplicativo della parola: una manciata di castagne, una briosh fumante, un bicchiere colmo con cannuccia. Ha sistemato perfino i vigili circondando la cabina accanto al semaforo con una piccola selva di freccette circolari e al centro la parola VIGILE.
Come segno di riconoscimento per il vigile Italo ha concepito una mano con guanto bianco sospesa nell’aria.
Ogni volta che qualcuno chiede chi è l’autore di tutti questi cerchi la risposta è “Italo”.
Inesorabilmente ognuno chiede “Italo chi?” e allora subito aggiunge “Italo, il PANTERA, ti ricordi? la pantera rosa”.
Ma ora, in pochi mesi, la metamorfosi è avvenuta, e IL PANTERA è divenuto per sempre ITALO.
Se tutti gli ambulanti, gli accattoni, i negozianti, i giornalai, i venditori di strada, i distributori di volantini, i vigili urbani sparissero magicamente, si potrebbe ricostruire il quartiere intero solo riferendosi ai cerchi del Pantera ormai detto Italo,
promosso alla dignità di un vero nome grazie al suo contributo per far sì che ognuno ritrovi facilmente il proprio posto, la sua isola operativa all’interno del quartiere.
Misteriosamente il paziente lavoro di Italo si ferma nella zona di quello che ormai tutti chiamavano “IL MERCATINO DELLA MISERIA”. Creato dalla Crisi incombente, sistemato in un lembo di strada a ridosso del MERCATO TRIONFALE, il mercatino della miseria è composto da assi posate su alcune sedie, sulle quali i pensionati mettono in vendita gli oggetti più disparati, da un vecchio rosario a un porta ferro da stiro, perfino un sola scarpa sinistra.
Ma anche il mercatino della miseria ha una sua funzione in tempo di crisi, si devono o non si devono aiutare le banche a ridare corpo ai loro smisurati profitti?
Ho finalmente incontrato Italo, intento a disegnare una minuscola bici, davanti al meccanico.
Intuendo una mia possibile domanda, Italo, senza alzare il capo ha sussurrato “Da quando m’è morta mi moglie le cose son cambiate. Mica me posso solo divertì, me devo da da fa, devo lascià na traccia, na traccia de Italo.”

MESSAGGIO A CHI SI APPRESTA A GOVERNARE
A ridosso di una consultazione elettorale meno truffaldina delle precedenti mi sento di offrire per tempo un suggerimento a tutti coloro che si apprestano a governare il Paese, ma anche a coloro che lo stanno da sempre governando. Ogni presidente del consiglio, ogni ministro, ogni onorevole ogni direttore generale si organizzi al fine di regalare a se stesso un’esperienza fondamentale.
Si tratta di trascorrere un giorno ( un solo giorno e non tutta la vita), in sette diverse zone del sociale.
Il primo giorno in borgata ospite di una famiglia di disoccupati con il pesante interrogativo quotidiano “oggi come facciamo a mangiare?” per poi recarsi nei vari mercati e frugare nelle cassette vuote in cerca di cibo avariato da recuperare, e tornare nella borgata deserta, priva di servizi, di bar, di negozi, di edicole, di vita.
La seconda giornata, sveglia alle cinque poi, in tuta da operaio, ( ve lo immaginate Monti) prendere il trenino all’alba per poter entrare nella metro affollata e non stracolma di sudori e di umori per arrivare in fabbrica alle sette e trenta. ( In genere l’esemplare organizzazione dello Stato attualmente fa sì che chi vive ad Anzio lavori a Roma e chi abita a Roma lavori ad Anzio).
La terza giornata, con camicia giacca e cravatta trascorrere da impiegato otto ore alla scrivania, più pausa pranzo e tragitto andata e ritorno col pensiero tagliente “ma ce la faccio questo mese con milleduecento euro?”
La quarta giornata in una cella di “fine pena mai” o anche in una cella qualsiasi di Rebibbia o Regina Coeli rimanendo ovviamente anche di notte magari assaggiando i 40 gradi di calore dell’estate.
Il quinto giorno appollaiati sulla cima di una gru insieme ai licenziati della fiat o ai licenziati dell’Ilva o di qualsiasi altra fabbrica.
Il sesto giorno lo trascorrerà con la vedova e gli orfani di uno qualsiasi dei molti piccoli imprenditori o con gli orfani di tanti lavoratori vittime improvvise di indigenza e disoccupazione morti suicidi per disperazione fiscale o esistenziale.
Il settimo giorno detto “il giorno del signore” perché inventato appunto dai signori, quando si sono resi conto che gli schiavi, senza mai interrompere l’attività e la sottomissione, morivano a grappoli.
Il settimo giorno va dedicato a un’assoluta inattività cercando di acquistare le energie necessarie per tornare in Parlamento ammesso che voglia ancora arrivarci.
Sicuramente non mi daranno retta, andranno di filato alla loro poltrona per poter finalmente infierire indisturbati sui sottomessi e vendicarsi dei propri privilegi,1) opprimendo ancor più coloro che non ne hanno mai avuto alcuno.
1) ELENCHERò SOLO ALCUNI DI QUESTI PRIVILEGI
STIPENDIO MENSILE OSCILLANTE TRA I 18.000 E I 30.000 EURO
RISTORANTE GRATUITO
TRENO E AEREO GRATUITO
ASSICURAZIONE SULLA VITA GRATUITA
RIMBORSI SPESE AD LIBITUM OVVERO COMA VA VA
CINEMA E TEATRI GRATUITI
ASSISTENZA MEDICA GRATUITA
REGALIE VARIE IN CAMBIO DI APPOGGI E CONCESSIONI
A futura memoria riferisco una frase detta dall’attuale presidente del consiglio “Abbiamo deciso di lasciare intoccati i compensi degli onorevoli deputati, ma con estremo rigore abbiamo stabilito che se uno di loro riceve un regalo il cui valore superi i 150 euro, lo deve immediatamente recapitare al ministero del tesoro.” (sic)

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LA MAIL DELL’ANNO OVVERO “SCUOLE E FAMIGLIA, CHE MERAVIGLIA”
Da: [email protected] [mailto:[email protected]]
Inviato: domenica 5 febbraio 2012 13.00
A: [email protected]
Oggetto: Genocidio invisibile

Ciao Silvano, io mi chiamo Dario.La settimana scorsa sono passato dal tuo cinema per comprare Il genocidio invisibile, l’ho letto e mi ha fatto molto piacere leggere qualcuno che la pensa come me riguardo la scuola e il potere in generale. Ho letto tempo fa anche Lettere dalla kirghisia…

Per me la scuola è stata davvero una sofferenza. Ricordo la maestra delle scuole elementari…quando non facevo i compiti mi prendeva a schiaffi e scriveva sul quaderno “Lavoro non eseguito”…con un grosso punto interrogativo rosso sul foglio bianco. Spesso voleva che lo facessi vedere ai miei genitori e voleva vedere la loro firma per la conferma il giorno dopo. Mia madre mi picchiava e lo nascondeva a mio padre per evitare di farmi subire un “massacro”.Io dimenticavo di fare i compiti…ero immerso nei miei giochi e non riuscivo proprio a ricordare di farli a casa. Rimuovevo tutti gli ordini che mi venivano dati a scuola. Tremavo quando entravano in classe queste maestre ( ne ho avute tante che agivano in questo modo).Questa cosa poi me la sono portata dietro fino alla fine delle scuole medie,inevitabilmente mi ha condizionato…La scuola mi ha traumatizzato profondamente anche perché mia madre mi mise in testa il pensiero che quella era l’unica speranza per avere un futuro e che se non ubbidivo tutto si trasformava in una gigantesca tragedia. Avevo spesso incubi la notte in cui mi sentivo soffocato dal futuro. Mi svegliavo urlando con attacchi di panico molto forti…tutto questo in una casa con un padre violento e di stampo fascista…

Ti ho scritto questo piccolo sfogo perché mi fa tanto piacere incontrare una persona che come te rende DAVVERO l’idea di quello che accade a scuola e nei giochi di potere. Volevo condividerlo con il cuore… Ora ho 22 anni,vivo a Roma e ho deciso di fuggire dalla mia famiglia e provare a in Australia.Suono e scrivo dei brani con la chitarra e voce,ci provo… non sono un virtuoso o un accademico. Voglio vivere davvero e questi tuoi libri,come l’arte in generale e altre persone che ho incontrato nella mia vita, mi stanno aiutando a liberarmi dalla sottomissione che ho vissuto e in parte sto ancora vivendo…
Proprio perché ho sentito la natura del tuo cuore desidero di parlarti anche di un’altra questione molto importante.
Io sono vegano da più di due anni e credo che sia un atto “kirghisio”.
Vorrei sapere se appoggi il vegetarianesimo e cosa ne pensi…
Io conosco un documentario bellissimo,si chiama “Earthlings” e se non l’hai già visto te lo regalo io con molto piacere… uno scambio. Non mi è nemmeno scomodo perché abito in zona prati…

A presto,
Dario

Caro Dario rispondo con imponente ritardo alla tua mail, alla quale ho dato da subito una importanza rilevante per la tua descrizione e valutazione dell’esperienza scolastica.
Io penso semplicemente che i Poteri che si sono insediati all’organizzazione del mondo abbiano bisogno per esistere di ESERCITI, DI DROGA, DI PUTTANE O ESCORT CHE SIANO, DELLA SCUOLE, DEI CARCERI, DI HOLLUWOOD COI SUOI FILM CHE STATISTICAMENTE HANNO MOSTRATO A UN RAGAZZO VENTUNENNE DI NEW YORK E CONSEGUENTEMENTE GRAZIE A RAI E MEDIASET, ANCHE A UN RAGAZZO ITALIANO BEN 115.000 MILA OMICIDI CON UNA TELEVISIONE CORROTTA DALLA MEDIOCRITA’ AFFINCHE LA SOLA EMOZIONE POSITIVA LE PERSONE LA PROVINO ENTRANDO IN UN SUPERMERCATO.
Penso anche alle cifre immense che vengono investite i tutte queste FONDAMENTALI INUTILITA’.
Solo con un quinto delle spese militari si potrebbe realizzare il dono di una casa e di due pranzi caldi al giorno all’intera umanità (sette miliardi di sottomessi, che, ovviamente, essendo certi di mangiare e di dormire all’asciutto non si sottometterebbero mai a nessuno). Ti aspetto al cinema Azzurro Scipioni ogni venerdi sabato e domenica.
Ora ti abbraccio,

SILVANO

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PENSIERO NOTTURNO

“PESANTE SARA’ IL TRIBUTO E LA RESPONSABILITA’ DI TUTTI COLORO CHE HANNO RINCHIUSO DIO NELLE CHIESE.LASCIATELO LIBERO, ALMENO LUI…”

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UNA MIA POESIA

L’ESSENZA DEL POETA

IO SONO UN PIOGGIA
CHE CADE DALLA TERRA
AL CIELO.

5 Responses

  1. Silvano, ti sei dimenticato di rispondergli a riguardo del vegetarianesimo. =)
    Da ex-veg(etari)ano e ora onnivoro selettivo farebbe molto piacere anche a me avere una tua opinione a riguardo. Che cosa ne pensi dello sfruttamento animale? Trovi che l’uomo abbia “tutto il diritto” di tenere degli animali in piccole gabbie e stabulazioni per soddisfare il suo egoismo produttivo-economico in quanto “essere superiore” o pensi che anche gli animali non umani meritino un certo rispetto? E per quanto non sia magari il tuo campo (non lo è neanche per me), sei favorevole alla vivisezione, ovvero alla sperimentazione su animali allo scopo di “testare” l’effetto di farmaci, cosmetici e metodi chirurgici anche a costo di provocare loro atroci sofferenze?

    Ti ringrazio in anticipo dell’eventuale risposta, e ti saluto.
    Lorenzo

    • Alla fine non mi hai risposto. =(
      Uffa, ci tenevo tanto a sapere cosa ne pensavi.

      • silvano agosti Dic 18, 2012 - Reply

        Caro Lorenzo,

        penso che una persona con un minimo di saggezza possa riferirsi al nutrimento animale come ci si riferisce in genere all’aspirina. In stati di grande debolezza magari un buon brodo può essere non solo gradito ma utile. Tuttavia questo genere di necessità non ha nulla a che fare con l’immenso programmato sterminio di anumali piccoli e grandi. Nel senso di un nutrimento uso farmaco basterebbero per tutta l’umanità quegli animali che trascorrono lì’intera vita sui pendii delle montagne e che magari sono contenti di nutrire gli esseri umani quando la loro vita è vicina al termine. Comunque a me capita di mangiare carne mediamente una volta al mese e quindi i miei rimorsi sono assai saltuari.
        Credo tuttavia che col progredire dell’età darò spazio totale alle verdure e alle proteine vegetali anche se un vago esile rimorso sussiste perfino nel pensiero di bollire un’allegra tribù di fagioli..
        Un caro saluto,

        Silvano Agosti

  2. FirstBea Nov 13, 2017 - Reply

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  3. mario dainelli Apr 07, 2018 - Reply

    un genio Positivo…..non capita quasi mai….

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