Decennale

Decennale

Dieci anni fa ho scritto un libro intitolato LETTERE DALLA KIRGHISIA: un modo semplice di organizzare la società dove nessuno lavora più di tre ore al giorno nel rispetto del grande contributo offerto dalle macchine che hanno sostituito quasi ovunque la manodopera umana. Attualmente quasi tutta la Grande Produzione viene gestita da macchine e da computers.
In Kirghisia quindi ben 21 ore al giorno vengono dedicate alla vita, al sonno, ai figli, alle persone care,all’esplorazione del mondo, alla creatività. Ogni cittadino ha diritto a due pasti al giorno in qualsiasi ristorante e quando compie i diciotto anni gli viene affidata una casa che rimarrà a sua disposizione per tutta la vita .
Come compenso per le tre ore di lavoro puo’ disporre fino a 3000 euro al mese. I politici di ogni specie fanno del volontariato e continuano ad avere gli stessi diritti di quando lavoravano le tre ore. I Bambini, i Ragazzi, i Giovani si ritrovano tutti nei parchi (nominati VALLE DELLA VITA ) dove giocano fino a 18 anni. Il gioco è la forma più antica di creatività e con lo svolgersi delle varie età scoprirà infinite e sempre più complesse forme di gioco. Se a tre anni giocherà a far volare una piuma, a diciotto anni giocherà a far del cinema o a qualsiasi altro linguaggio creativo. Solo in caso di pioggia bambini adolescenti e giovani frequentano le varie Case dislocate intorno alla Valle della vita: Casa del Corpo Umano, Casa dell’Universo, Casa delle Arti, Casa della Fisica, Casa della Filosofia, Casa della Matematica. Un migliaio di computer programmati con tutto lo scibile fino ad oggi conquistato dalla mente umana in relazione al tema della Casa prescelta sono a disposizione . I Genitori, poiché lavorano un massimo di tre ore al giorno, possono a loro volta frequentare la varia Case o stare con i loro figli o esprimere la loro creatività.
Il libro in questi dieci anni è stato tradotto e stampato in Italiano, in Giapponese, in Inglese, in Francese, in Russo in Spagnolo e per celebrare il decennale farò in modo che sia presente in Internet come Ebook . Intanto offro ai lettori del mio Diario la prima lettera:
Prima lettera Kirghisia, Cari amici, non sono venuto in Kirghisia per mia volontà o per trascorrere le ferie, ma per caso. Improvvisamente ho assistito al miracolo di una società nascente, a misura d’uomo, dove ognuno sembra poter gestire il proprio destino e la serenità permanente non è un utopia, ma un bene reale e comune. Qui sembra essere accaduto tutto ciò che negli altri Paesi del mondo, da secoli, non riesce ad accadere. Arrivando in Kirghisia ho avuto la sensazione di “tornare” in un luogo nel quale in realtà non ero mai stato. Forse perché da sempre sognavo che esistesse. Il mio strano “ritorno” in questo meraviglioso Paese, è accaduto dunque casualmente. Per ragioni tecniche, l’aereo sul quale viaggiavo ha dovuto fare scalo due giorni nella capitale. Qui in Kirghisia, in ogni settore pubblico e privato, non si lavora più di tre ore al giorno, a pieno stipendio, con la riserva di un’eventuale ora di straordinario. Le rimanenti 20 o 21 ore della giornata vengono dedicate al sonno, al cibo, alla creatività, all’amore, alla vita, a se stessi, ai propri figli e ai propri simili. La produttività si è così triplicata, dato che una persona felice sembra essere in grado di produrre, in un giorno, più di quanto un essere sottomesso e frustrato riesce a produrre in una settimana. In questo contesto, il concetto di “ferie” appare goffo e perfino insensato, qui dove tutto sembra organizzato per festeggiare ogni giorno la vita. L’attuale concetto occidentale di ferie, invece, risulta feroce, quanto la concezione stessa del lavoro, non soltanto perché interferisce in modo profondo con il senso della libertà, ma perché ne trasforma e deforma il significato. Nel periodo delle ferie, milioni di persone sono obbligate a divertirsi, così come nel resto dell’anno sono obbligate a lavorare senza tregua, a sognare di trovare un lavoro o a guarire dai guasti e dalle malattie, causate da un’attività lavorativa coatta e quotidiana. Questo meccanismo delle otto ore di lavoro ogni giorno, produce da sempre tensioni sociali, nevrosi, depressioni, malattie e soprattutto la sensazione precisa di perdere per sempre l’occasione della vita. La proposta risanatrice di questi invisibili orrori, si è risolta nello Stato della Kirghisia, dove sono state realizzate una serie di riforme che in pochi anni hanno modificato le abitudini e i comportamenti dei suoi cittadini. La corruzione politica si è azzerata perché in questo Paese, chi appartiene all’apparato governativo, esercita il proprio ruolo in forma di “volontariato”, semplicemente continuando a mantenere per tutta la durata del mandato politico lo stesso stipendio che percepiva nella sua precedente attività. Quando ho saputo che ogni realtà politica nasce da una forma di volontariato, ho finalmente capito perché, ogni volta che vedo un rappresentante del parlamento italiano parlare alla televisione, c’è qualcosa sul suo volto che rivela un’incolmabile lontananza da ciò che sta dicendo. Ecco, ora mi è chiaro che chiunque abbia, come i nostri deputati occidentali, uno stipendio minimo di quaranta milioni di lire (circa 20.000 euro) al mese, non può in alcun modo essere convincente, in ciò che dice, pensa o fa. Qui in Kirghisia, la possibilità di dedicare quotidianamente alla vita almeno mezza giornata ha consentito la realizzazione di rapporti completamente nuovi tra padri e figli, tra colleghi di lavoro e vicini di casa. Finalmente i genitori hanno il tempo di conoscersi veramente tra loro e di frequentare i propri figli. I parchi sono ogni giorno ricolmi di persone e il traffico stradale è oltre quattro volte inferiore, dato il variare degli orari di lavoro. Le fabbriche sono in attività produttiva continua, ma chi fa i turni di notte lavora solo due ore. Già al terzo anno di questa singolare esperienza è stato rilevato un fenomeno molto importante. Il consumo di droghe, siga-rette, alcoolici è diminuito in modo quasi totale e i farmaci rimangono in gran parte invenduti. Certo, tutto ciò può sembrare incredibile a chi, come voi cari amici, è costretto a credere che l’attuale organizzazione dell’esistenza in occidente sia la sola possibile. In Kirghisia, la gestione dello Stato, oltre a essere una forma di volontariato, si esprime in due governi, uno si occupa della gestione quotidiana della cosa pubblica, l’altro si dedica esclusivamente al miglioramento delle strutture. Ho incontrato il Ministro per il Miglioramento delle Attività lavorative che ha in progetto, nel prossimo quinquennio, di ridurre ulteriormente per tutti il lavoro obbligatorio a due ore al giorno invece delle attuali tre. Il Ministro è convinto che solo una umanità liberata dal lavoro possa essere veramente produttiva. E’ anche certo che si possa scoprire l’operosità del fare, solo realizzando, nel tempo libero, ciò che si desidera. Ho fatto bene a decidere di rimanere in Kirghisia, e non me ne andrò finchè continuerò ad avere questa strana sensazione di vivere, qui, all’interno di un sogno comune.
Un abbraccio a tutti

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Ecco la mail della settimana

—–Messaggio originale—–
Da: Eva Turri [mailto:[email protected]]
Inviato: giovedì 11 aprile 2013 10.30
A: [email protected]
Oggetto: Grazie

Salve Silvano, io la vorrei semplicemente ringraziare per quello che pubblica nei suoi video, per quello che scrive, perché ascoltandoLa sembra tutto più semplice… Ho una bimba di un anno e mezzo che mi sta insegnando più di quanto non abbia mai imparato in vita mia ed ho il terrore di doverla buttare nel burattinismo dell’esperienza scolastica… Il terrore di perdere la sua spontaneità, di doverla incanalare in un sistema che ripudio! Cos’è successo ai bambini che giocavano per strada con le ginocchia sbucciate e le mani sporche?! Non si sentono più le urla dei genitori che chiamano per la merenda… Ci sono i bambini con gli occhi rovinati dalla tv, dal cervello intontito dai videogiochi, i genitori in fila alle casse dell’inferno… Grazie Silvano… Grazie!!! Eva

Cara Eva,

fai uno sforzo e porta la tua bambina al parco e magari se conosci altre mamme con bambine o bambini della stessa età, organizzati perché due di voi una volta la settimana portino i bambini a un qualsiasi parco. Magari dimenticando a casa i vari nintendo. Poi fammi sapere e tra un po’ dovrai chiamarla anche tu all’ora della merenda. Ogni sera stacca la corrente in casa per almeno una mezz’oretta e accendi qualche candela e raccontale o leggile qualche storiella o fattela raccontare da lei. In modo che nessun elettrodomestico funzioni. Non preoccuparti per il frigo se non lo apri regge. Pubblicherò se lo permetti questa tua bella lettera nel mio diario di Aprile.Forse una soluzione anche più importante è quella descritta nel diario di questo mese, stampato qui sopra, insomma inventati e realizza una tua piccola kirghisia in attesa che i Governatori del mondo si accorgano di essere anche più infelici dei loro governati e non impediscano l’esistenza della vera vita in tutto il mondo .
Un abbraccio,

Silvano

2 Responses

  1. albo82 Apr 12, 2013 - Reply

    Vorrei un Presidente della Repubblica che parli come lei, l’ho votata alle “Quirinarie” del Movimento5Stelle!!!

    • Cinzia Apr 12, 2013 - Reply

      Yea, fine idea.
      Grazie per averlo fatto, condivido appieno ma non posso votare, non essendomi iscritta prima di dicembre 2012 per le “Quirinarie”.
      Però tifo bene, d’altro canto se c’è da avere almeno un po’ di buon gusto per vivere, puntiamo in alto, che altrimenti non giunge essenza di umanità.
      Saluti a tutti

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