Prima lettera a Beppe Grillo.

Caro Beppe,
molti mi chiedono di scriverti e riferirti i loro pensieri e tutti con grande rispetto per te. Ho deciso di farlo quando ho avuto la certezza che i tanti messaggi erano molto simili tra di loro e colmi sempre di un grande affetto per te. La sensazione principale posso riassumerla con la frase che mi sono trovato a dire prima delle elezioni, a Roma in piazza del Popolo, proprio dal palco allestito per il movimento 5 Stelle. Rivolgendomi direttamente a te ho detto che sfidare e combattere l’avversario non solo è legittimo ma può’ anche essere eroico, mentre infierire incessantemente sul cadavere del vinto non solo rischia di appartenere al percorso infido della paura e della viltà, ma indebolisce la figura del vincitore. E’ indubbio che la fantastica avventura che hai iniziato e ti trova inesorabile protagonista ha raggiunto dimensioni sorprendenti e quindi richiede ormai da te la massima naturalezza nella descrizione dei programmi da realizzare in futuro.
Si tratta, caro Beppe, di rimboccarsi ancor più le maniche e sospendere la tua accalorata quanto macabra descrizione di un regime in agonia e diffondere il più possibile l’immagine e le caratteristiche di un modo diverso e nuovo di concepire la vita, la produzione, la distribuzione dei beni.
Molti quando parlo loro di lavorare tre ore al giorno mi dicono una frase davvero tragica “Ma uno che lavora tre ore al giorno il resto del tempo che fa?” nel lavoro obbligatorio di otto o nove ore al giorno hanno dimenticato come si fa a vivere. Altri non si accorgono che le tante iniziative messe in programma dai tuoi avversari e che con infinita lentezza cercano perfino di realizzare, sarebbero state impensabili senza lo smisurato prologo della tua fin qui urlata avventura politica, senza i tuoi spettacoli, i tuoi comizi. Mi riferisco alla sospensione del finanziamento dei partiti o anche alla finta o reale eliminazione dell’Imu o perfino i ministri che si azzardano a proporre una legge sul conflitto di interessi. Frutti dovuti alla veemenza del tuo dire, alle tue rivelazioni di ogni possibile indice di corruzione che caratterizza il substrato di questo sistema ormai al suo storico tramonto.
A mio parere e anche nel rispetto di tutte le opinioni che ho raccolto sul movimento ora sarebbe tempo di chiedersi come mai nessuno parla della vera ragione dell’inesorabile crescita di mancanza del lavoro e della sparizione di decine di migliaia di piccole e medie industrie.
Eppure è noto che negli uffici pubblici e privati l’apparizione di ogni computer ha reso inutile la presenza di almeno dieci impiegati, cento computer hanno spazzato via mille impiegati, centomila computer hanno fatto sparire un milione di impiegati e così via e il processo di automazione nella grande produzione industriale, oltre all’euforia di scoprire che le macchine non scioperano, non si ammalano, non hanno orari né salari o sindacati, si è celebrata una crescita gigantesca dei profitti, una piccola, quasi insignificante parte dei quali, è stata impiegata per alimentare la cassa integrazione e le elemosine di sussidi vari.
Negli anni settanta e ottanta non si faceva altro che scrivere e parlare del sicuro trionfo dell’Automazione

“che nel duemila, al massimo nel 2010 avrebbe liberato per sempre milioni di lavoratori dal lavoro obbligatorio e dalla fatica.”

Tutto ciò, dietro lo scenario di menzogne offerto dal regime, è avvenuto e sta continuando ad avvenire, lo si desume dalla inesorabile crescita della “non occupazione” e alla sparizione di tutte o quasi le piccole e medie industrie e degli artigiani che formavano l’INDOTTO.
“Si dice indotto industriale, di solito, l’insieme di sotto industrie o artigiani che producono parti elementari necessarie alle grandi industrie per realizzare i prodotti finiti.” Si tratta di abbandonare l’assurda, irrealizzabile ambizione di una diversa e impossibile distribuzione della ricchezza, a favore di una diversa e possibile distribuzione della Povertà, la sola capace di sconfiggere la miseria che ancora affligge due terzi del mondo. Si tratta quindi, oltre ai non pochi programmi concepiti per vincere le fitte emergenze di un presente incerto, di incominciare a intravvedere una organizzazione del sociale fino ad oggi impensabile e cioè una diminuzione drastica degli orari di lavoro ( due massimo tre ore di lavoro al giorno) per ritrovare una piena ma anche umana occupazione. Si tratta di offrire a ognuno dei sette miliardi che popolano il pianeta un’abitazione e due pasti giornalieri. Per far ciò basti dire che sarebbe sufficiente una minima percentuale delle risorse economiche che nel mondo si spendono per gli armamenti, dando ai genitori, ormai impegnati nel lavoro non più di tre ore al giorno, la possibilità di occuparsi a lasciar crescere i propri figli nella libertà di essere se stessi, avendo come aula scolastica i parchi e come banchi di scuola gli alberi e il gioco come modalità di apprendimento. Il gioco, la più antica, naturale e completa cultura di relazione con se stessi e con gli altri.
Si tratta, caro Beppe, di osare immaginare e perché no? “descrivere” finalmente nei minimi particolari l’apparizione sul pianeta dell’Essere Umano, il massimo capolavoro che la Natura ha prodotto in alcuni miliardi di anni e che fino a oggi è visibile ed evidente solo in ogni bambino fino e non oltre i tre anni di età. Di conseguenza si tratta di veder sparire le miriadi di ruoli che imprigionano le maggioranze degli abitanti di questo meraviglioso Pianeta.
Caro Beppe, non descrivere solo il presente e lascia che la tua bella mente si abbandoni a immagina-re la società che bussa alle porte della Storia, quella descritta con poche parole dal grande Charlie Chaplin nel finale del suo film “Il grande dittatore”

“…tutti noi esseri umani dovremmo aiutarci sempre, dovremmo godere soltanto della felicità del prossimo, non odiarci e disprezzarci l’un l’altro, in questo mondo c’è posto per tutti, la natura è ricca è sufficiente per tutti, la vita può essere felice e magnifica ma noi lo abbiamo dimenticato, l’avidità ha avvelenato i nostri cuori, ha precipitato il mondo nell’odio…abbiamo i mezzi per spaziare ma ci siamo chiusi in noi stessi, la macchina dell’abbondanza sta dando al mondo miseria e fame, la scienza ci ha trasformato in cinici, l’abilità ci ha resi duri e cattivi pensiamo troppo e sentiamo poco, più che macchinari ci serve umanità, più che abilità ci serve bontà e gentilezza senza queste qualità la vita è violenza… la libertà non può essere soppressa, non cediamo a dei bruti, uomini che vi disprezzano e vi sfruttano e vi dicono come vivere, cosa fare, cosa dire, cosa pensare . Non vi consegnate a questa gente senza un’anima, combattiamo per un mondo ragionevole, un mondo in cui la scienza e il progresso diano davvero il benessere a tutti gli uomini”

Caro Beppe, riposati. La tua vera preziosità è inimmaginabile ed è la stessa che caratterizzerà ogni essere umano quando potrà crescere finalmente in pace “per naturale virtù e sapienza”.

Un caro saluto
Silvano Agosti.

33 Responses

  1. nicola Giu 06, 2013 - Reply

    …e la poesia per Basaglia?

  2. MAT Giu 06, 2013 - Reply

    FINALMENTE, FINALMENTE, FINALMENTE…. un articolo VERO, concreto, rivoluzionario ma soprattutto di UMANO AMORE INTELLIGENTE.
    Il problema all’origine è molto semplice, noi lo complichiamo… fermiamoci a ragionare, prendiamo TEMPO, osserviamo i bambini sotto i 5 anni (non ancora influenzati dal torbido pensiero comune).
    Il progresso tecnologico degli ultimi 50 anni ci ha reso tutti liberi e ricchi, potremmo lavorare 2 ore al giorno e sarebbero più che sufficenti.
    Caro BEPPE non cadere nella trappola, NON proporre il reddito di cittadinanza che ci renderebbe ancora più schiavi di chi lo elargische, ma proponi meno lavoro per tutti per una verà dignità e libertà personale. In fondo da un puro punto di vista contabile, lavorare meno tutti o lavorare molto in pochi per mantenere gli altri non cambia il costo.
    NO AL REDDITO DI CITTADINANZA…. SI A LAVORARE MENO TUTTI !!!

  3. snadia Giu 06, 2013 - Reply

    Lei è una persona degna del massimo rispetto, bravissimo nello scrivere
    con molta e sentita umanità, centrando appieno i problemi del mondo e dei
    popoli, arrivando a commuovere anche i cuori più duri, resi tali dalle ingiuste regole che ormai quasi nessuno rispetta, ma chi le viola sono gli stessi che
    le hanno congegnate, non per loro ma per poter rendere schiavo l’essere
    umano, il ritorno allo stato brado di millenni fa. Così arriveremo senza alcun
    dubbio, se nessuno si smuove dal torpore del: mah….l le cose sono così, che
    possiamo fare…? un popolo di pecorai. Abbiamo chi ci meritiamo.
    Spero che i nostri figli abbiano un futuro roseo, come quello che descrive Lei
    in : Lettere dalla Kirghisia. Libro meraviglioso. Un cordiale saluto.

  4. michele Giu 06, 2013 - Reply

    Liberiamoci dei vecchi ed obsoeti sistemi che ci hanno monopolizzato le menti,come la televisione o le testate giornalistiche organo di partito, un primo passo può essere questo,vogliamoci meglio noi stessi e mettiamoci davanti alla sporcizia che ci avvelena ogni giorno senza che ce ne accorgiamo. ciao

  5. cinzia Giu 06, 2013 - Reply

    di nuovo grazie, Silvano.
    Penso spesso che Beppe grillo dovrebbe riposarsi, magari fare meditazione ed espandere ancor più la sua mente e cuore già belli grandi di per sè.
    Riguardo all’avidità e paura mi sembra solo di sapere ;-)) che è una necessità fondamentale che l’essere umano si renda conto di poter e dover sviluppare la sua responsabilità e possibilità di sviluppo di ciò che è : un capolavoro. Salute/i
    !

  6. marianna Giu 07, 2013 - Reply

    E’ da tempo che ho la sensazione che siamo tutti prostitute, ma pensavo di essere strana.
    Vorrei mandare un abbraccio a quel povero ragazzo che ha lasciato il figlio in micchina a Piacenza.
    Dovrebbero condannare il datore di lavoro e lo stato per concorso di colpa.
    Per mantenerci ci siamo venduti la vita, l’anima, il corpo, il tempo, anche la testa e la presenza mentale alle priorità.
    Questo non è prostiituzione?
    Nella prossima vita però sarà diverso!!!

  7. Antonio Giu 07, 2013 - Reply

    Ciao Silvano. Apprezzo quello che scrivi e dici e condivido pienamente il tuo modo di vedere la vita, ma in tutta sincerità (senza alcuno scopo di fare polemica) ti faccio una domanda.
    Se lavorassimo 2-3 ore al giorno il lavoro che attualmente viene svolto da una persona verrebbe suddiviso su 3-4 persone. Ma anche lo stipendio verrebbe suddiviso su 3-4 persone ed in questo caso come si potrebbe vivere.
    Sono sicuro che quello che intendi è una visione molto più ampia del piccolo punto dove io mi soffermo, potresti chiarirmi le idee?
    Ti ringrazio anticipatamente

    Antonio

  8. Silvano Agosti Giu 07, 2013 - Reply

    Le idee sono semplici e chiare. Tre ore al giorno sono 8 turni di lavoro lavorando giorno e notte. Solo con i denari che si spendono per gli asili nido, solo con il tre per cento delle spese militari si puo’pagare pieno stipendio a tutti coloro che lavorano. Per non dire che una persona serena in tre ore di lavoro produce il doppio di una persona lacerata da problemi e da nove ore di lavoro. Comunque gli stipendi li hanno sempre decisi i padroni, non i servi. I servi,che neppure si sognano di avere dei privilegi e di essere loro a produrre, non chi li opprime e li sfrutta. Vedi che tu ti sei imparata a memoria la liturgia tipica dei padroni ovvero “chi non lavora non mangia”
    “Lavora pure tre ore, ti pagherò per tre ore” COSì SE UNO PRODUCE UN BEL NULLA PER NOVE ORE PRENDE PUR SEMPRE I SUOI MISERABILI 1.200 EURO se invece uno in tre ore straproduce prende in terzo di 1200 euro. Hai mai visto un padrone che dice davvero quello che guadagna? E tu segui a ruota difendendo come ogni schiavo il proprio padrone.Si tratta proprio di “immaginare” un modo nuovo di vivere, avendo il tempo di stare con le persone che si amano, magari i figli, avere il tempo per creare, per conoscere le meraviglie che ci circondano, per capire sempre più la mostruosità e l’egoismo di coloro che dirigono la vostra esistenza costellandola di bollette e di menzogne.Aspettiamo il tuo contributo nell’immaginare una società umana, dove ogni progetto viene concepito e realizzato davvero a beneficio di tutti, non di pochi o molti, ma di tutti, inclusa te.
    Un caro saluto,
    Silvano Agosti

  9. Antonino Abate Giu 07, 2013 - Reply

    Carissimo Amico mio ( alla Andrè Malroux ne; “la condizione umana”),
    sono assolutamente d’accordo col tuo pensiero, essendo uguale al mio e a quello dei massimi umanisti, e credo che tu sappia ( ti dò del Tu, in segno di grande affetto), che gran parte della letteratura umanistica si è occupata nei secoli ( per me il tempo è orizzontale), della questione umana. Da buon siculo sono stato “educato” alla ” bellezza” e quindi alla musica Bellini Mozart Donizetti Rossini Verdi Mahler ecc. alla letteratura, alle arti che rendono grandi gli uomini.
    Lo sò e sempre difficile scrivere per far capire al tuo interlocutore il tuo pensiero, o la profondità del tuo “essere”, ma con Te mi viene facile scrivere e dire le cose che vedo e che sento, sostanzialmente bisognerebbe andare a cercare chi ha voluto l’eliminazione del “latino e greco” dalle scuole, e processarlo per direttissima, perché molti danni della società italiana sono dovuti a questo evento, creando di fatto degli “Informatissimi Ignoranti”.
    E’ chiaro non sapendo nè leggere nè scrivere cosa rimane agli uomini, ascoltare, e chi parla? il demone! A questo punto diventa veramente difficile comunicare, tutti pensano di pensare, lui pasticcia la verità, e azzera la logica, e tutti pensano di essere solo loro i conoscitori e detentori della verità, e invece i loro pensieri non sono altro che il risultato di lavaggi cerebrali che hanno cementificato il loro pensiero uniformandolo a quello degli altri, un pò alla “qualcuno volo sul nido del cuculo”, e questo qualcuno lo chiama ” individualismo soggettivo “. Non a caso solo pochi comprendono la grandiosità dell’essere umano, il mio maestro dice ” i somari vedono somari”. Ma se per puro caso un uomo o una donna, incontra un vero docens, che con l’arte della majeutica riesce a portare a galla i ricordi ancestrali (amnesis), e a farli riemergere con l’arte dell’anamnesis,e che, in questo momento sono dentro di noi nel buio profondo dell’essere, allora capisci che ogni istante di quei 5 miliardi di anni che ci sono voluti affinche potessi nascere tu, sono dentro di te nel tuo dna, come tuo patrimonio cognitivo.
    Allora con un buon maestro diventerebbe facile anche al più ottuso degli uomini comprendere che, tre ore al giorno di lavoro sono anche troppi, e col tempo che ti rimane puoi confrontarti con i grandi geni, da Omero a Orwel, da Platone a Bellini.
    Mi auguro di non averti annoiato, ma sentivo che dovevo, ieri ho letto qualche commento dal blog di Beppe Grillo, e li c’è un’altro mio commento alla tua lettera, grazie per il tempo che mi hai dedicato Tony Abate

  10. luca mazzei Giu 07, 2013 - Reply

    è meraviglioso tutto ciò, credo che quello che intende far nascere beppe grillo sia proprio questo ” movimento ” di pensiero, nuovo, vero, consapevole, confrontabile, fatto da chi vive ed ha voglia di vivere, come Silvano Agosti, e come i tanti che oggi camminano sulla via della scoperta e consapevolezza di sè,
    caro silvano e caro beppe, oggi sono arrivato a vivere il 50% del giorno come desidero, attraversando i miei interessi, incontrando le mie scoperte, e sostando nella semplicità del creato per regalarmi la possibilità di restare fermo, ora spero di completare l’ altro 50 % che rimane,
    questo è l’ augurio e la voglia che può unirci tutti,
    ” che ognuno ritrovi nel suo piccolo ciò che serve, ricominciando come un bambino a riscoprire “, quì già vivono e giocano molte persone e sono tante, nel silenzio e nella grandezza di avere già un modo nuovo, quì ci sono beppe, sivano, … ” cercate un modo nuovo, un modo vostro ” luca mazzei

  11. Andrea Giu 09, 2013 - Reply

    Grazie! Silvano, per il tuo contributo culturale verso una società civile.

  12. Ryky Della Santa Giu 10, 2013 - Reply

    Un re a New York…piuttosto…anche se Monsieur V. è un’ottima metafora…

    Mah…tutta questa maraviglia sull’uomo…. e questo sconfinato pianeta…cannibale…
    L’uomo è un ibrido…irrequieto..spesso predisposto alla cattiveria, alla stupidità, alla prepotenza…impilato uno sopra l’altro…è un evidente problema demografico…società “ideali” si trovano in microcosmi di secoli fa…e Grillo non fa testo…quello lo fa Casaleggio caso mai…era meglio indirizzarla a lui la lettera!

  13. marianna Giu 12, 2013 - Reply

    PREMESSA NECESSARIA1: RINUNCIARE ALL’ACCUMULO INDIVIDUALE E PREFERIRE IL BENESSERE DELLA COMUNITA’
    PREMESSA NECESSARIA2: PROMUOVERE CON CAMPAGNE MIRATE LA COMPASSIONE, IL RISPETTO E IL NON SPRECO.

    1) eliminiamo il denaro;
    2) ognuno deve avere ciò che serve per vivere: mangiare, casa, vestiti, giochi
    3) organizziamo il lavoro in base a cioè che serve produrre per sostenere la società (vedi punto 2);
    4) chi può lavora, chi non può non lavora. E non sarà una tragedia perché la comunità lo sosterrà;
    5) certi beni di lusso non saranno necessari e non verranno prodotti (gioielli, supercars, pellicce).
    6) meno ore lavorative (calcolo da fare). Ovviamente siccome tutti lavoreremo e produrremo solo i beni essenziali, si potrà lavorare meno ore.
    7) tutto sarà a disposizione di tutti: trasporti pubblici, strutture turistiche, giochi per il tempo libero, perché col lavoro (la nostra moneta), avremmo già pagato tutto.
    8) la parola lavoro verrà sostituita da “contributo individuale per la comunità”.

    Il problema dell’ animale (uomo) è che vuole accaparrarsi tutto. C’è questo istinto di accumulare che istinto animale. E’ ovvio che così solo il più forte/furbo va avanti. E i meno forti? I meno furbi? Dobbiamo fare una scelta: vogliamo lasciarli al loro destino (come fanno gli animli)? O vogliamo cercare di aiutare tutti?
    m.

  14. Eliobono Giu 14, 2013 - Reply

    Stanco del super-sfruttamento capitalista ho lasciato l’Italia. Ho iniziato a lavorare a 17 anni a causa della morte del padre e dell’assenza di uno Stato che fosse tale, ho lavorato incessantemente fino al compimento dei 65 anni dopo aver versato contributi per 55 anni avendo svolto spesso più attività contemporaneamente. Dopo 55 anni di contribuzione mi ritrovai con una pensione di 900 euro, quest’anno decurtata di oltre 60 perché sembra che 900 per me con una moglie a carico siano troppi. Ho chiesto che mi restituissero semplicemente il capitale versato ma questo non lo accettano. A 65 anni, stanco e logorato da 50 anni di schiavismo, in questo Paese avrei dovuto continuare a fare lo schiavo fino all’ultimo giorno della mia vita per sopravvivere, perciò ho mollato tutto e sono andato a vivere in un paese dove ancora è possibile VIVERE. Però rimane la rabbia di promesse per convincermi a “pensare alla vecchiaia” e la scoperta che i miei sacrifici non erano per garantire la mia di vecchiaia, ma la loro. E la delusione di una militanza politica inutile, se non dannosa, a causa di dirigenti cialtroni che per avidità non hanno esitato a buttare a mare decenni di dure lotte per conquistare la dignità….

  15. michel Giu 17, 2013 - Reply

    Sicché, tutto emana il senso e reclama presenza divina, dedizione molteplice ed attenzione superiore. Da questo pluralismo cognitivo e interpretativo, il pensiero umano, civile, intimamente vorrebbe elevarsi al punto massimo di creazione, il «divino che è nei fatti» estinzione di tutti i saperi regionali per entrare nel Sapere senza nomi, senza oggetto e senza identificazione di sorta. Il faro nella notte di un ideale sapienza crolla davanti al giorno fatto di luce, rivelatore di tutti i continenti e di tutti i mari.
    Quest’incondizionata apertura e ostensione – ciò che consente alle cose di manifestarsi a noi e noi alle cose – si chiama “meraviglia” – il “meravigliarsi” (thaumázein). La filosofia al suo punto massimo…

    “Ed è proprio del filosofo questo che tu provi, di esser pieno di meraviglia: né altro cominciamento ha il filosofare che questo […]” (Platone)

    Articolo stupendo. gRAZIE a Silvano. Anche C. Bene diceva che “il problema non e’ di un mondo senza lavoro, ma un lavoro senza mondo”. Ecco! Senza meraviglia. IN ALTO I CUORI

  16. Lucia Giu 22, 2013 - Reply

    Condivido in pieno l’invito che fai a Grillo:
    ” sospendere la tua accalorata quanto macabra descrizione di un regime in agonia e diffondere il più possibile l’immagine e le caratteristiche di un modo diverso e nuovo di concepire la vita, la produzione, la distribuzione dei beni.”

    Aggiungo che non c’è nulla di veramente nuovo nell’approccio proposto da Grillo se non si ha il coraggio di adottare un atteggiamento non violento.
    Non voglio riferirmi a Gandhi, figura troppo inflazionata e forse non così salvifica e certamente un po’ troppo rappresentativa di una povertà ricercata perché adorata.

    Penso piuttosto alla natura che è certamente tsunami, ma è anche primavera, semi che si aprono in tutta la loro fragilità per emergere dal terreno e sbocciare in rigogliose vegetazioni (sempre che la mano dell’uomo sia rimasta discreta e sensibile).
    Ma quanta determinazione richiede questo viaggio, quanto coraggio nel perseguire una visione futura (e per il seme per nulla affatto certa), nonostante le pietre e gli intoppi e la durezza che ci possono essere lungo il percorso.

    Così quanto scrivi : “osare immaginare e perché no? “descrivere” finalmente nei minimi particolari l’apparizione sul pianeta dell’Essere Umano” E LA COSA CHE HA SENSO.
    Altrimenti è solo di nuovo lotta di religioni, di ideologie, e generazione di tristezza e desolazione.

    Certo, non è solo di Grillo il compito di dare forma a nuove idee, nuovi progetti, nuovi futuri. Anche Grillo dovrebbe saperlo e favorirlo, anche non ostacolando le critiche. Io spero tanto che lo faccia.
    Fortunatamente Internet, oltre ad essere una fonte così stimolante, dà grande evidenza di quante persone ci siano che si stanno orientando verso nuovi paradigma … si inizia a respirare .
    Nonostante mi frulla nella testa la domanda “come si può fare ? come ci possiamo arrivare ?”, l’idea di liberarsi finalmente da ogni tipo di schiavitù mi piace molto.
    Perciò grazie per la determinazione che metti nell’affermarla.

    Per dare un piccolo contributo alla diffusione di nuove visioni, mi sono permessa di riportare questa tua lettera nel mio blog, semplice punto nell’universo di internet.

  17. Paolo Lug 09, 2013 - Reply

    Sono assolutamente d’accordo con il punto di vista di Silvano Agosti, poi, in fondo, ha anche già funzionato questo modo di agire: facciamo vedere un mondo diverso, come dovrebbe essere, come vorremmo che fosse e non le schifezze del presente. Ognuno esiste se sognato. Il sogno di una cosa migliore, di un mondo migliore è importante.
    Questo sogno è stato già fatto, questo modo di vedere le cose è stato già provato ed è risultato vincente. Il referendum del “NO” a Pinochet, ne il più fulgido esempio. (i giorni dell’arcobaleno)

  18. Bonifacio Lug 16, 2013 - Reply

    Silvano,
    la tua ipocrisia non ha confini.

  19. silvano Lug 16, 2013 - Reply

    ringrazio per i tanti commenti affettuosi e anche per quelli incomprensibili, per fortuna rari.

    • James Feb 21, 2016 - Reply

      hello, Mr.Silvano….I am working with my Rome Publicist, Narges, to have my upcoming movie, “Eat, Drink and Be Merry”…seen in your beautiful theatre…a Summer filming schedule is planned… then editing…”Eat, Drink and Be Merry” is a wonderful story about a Social Worker’s quest to end hunger and homelessness in the world…one city at a time…beginning with Camden (New Jersey, USA)…you can see an interview with my American Publicist, Charlene Chamberlain at…YouTube James Drinkard…..and you can reach me on my cell @…01.856.359.0713….thank you and I look forward to meeting you and hopefully have all of my movies viewed on in your beautiful theatre…..respectfully….James P. Drinkard……Screenwriter…Director…Actor…Storyboard Artist…Casting Director…Location Scout…;)

  20. Luca Ago 09, 2013 - Reply

    Penso che sarebbe già tanto poter lavorare 6 o 7 ore SERENAMENTE producendo beni di qualità rispettosi dell’ambiente invece di affannarsi a riempire il mondo di “M” (leggi spazzatura). Tutto il resto è utopia… un buon punto di partenza ma solo un sogno. Lo condivido comunque! GRAZIE

  21. Carmine Ago 25, 2013 - Reply

    Bravo condivido il tuo pensiero.

  22. Ezio Gen 08, 2014 - Reply

    Bravo Silvano e grazie per il tuo pensiero.
    Leggendoti mi vengono intuitivamente alla mente altri pensieri che ti scrivo:
    “Gilgamesh, dove vorresti andare ? Quella vita eterna che cerchi non esiste. Quando gli dei hanno creato l’uomo, gli hanno assegnato la morte, riservando la vita eterna per se stessi. Gilgamesh, riempi la tua pancia e sii felice di giorno e di notte. Fai di ogni giorno una festa gioiosa. Gioca e danza ! Indossa bei vestiti e fai un bagno. Rivolgi la tua attenzione al bambino che conduci per mano e possa la donna essere felice fra le tue braccia: questo è il senso della vita.”
    Dall’ Epopea di Gilgamesh, la più antica della letteratura mondiale, databile attorno al 3000 A.C.
    Poi un pò più recente da parte degli antichi romani: “Carpe diem”
    Ed infine molto più recente da parte di un genio dotato di un’amabile umanità:
    “Nel momento in cui ci si chiede qual’è il significato ed il valore della vita, si è malati.” Sigmund Freud
    Di sicuro la vita è qualcosa da vivere nel modo migliore e tutti insieme invece di star lì a pensare continuamente che cos’è e quando qualcuno si inventa una risposta poi finisce che la impone agli altri.

  23. Franco Gen 10, 2014 - Reply

    Silvano grazie di esistere!!!!……..e di osare , di immaginare un mondo migliore .
    In questa valle di lacrime ; l’immaginazione sta morendo , si sta svilendo nella contrattazione commerciale ; nell’accumulo materiale ; nelle pieghe del grasso opulento di questa società che sembra allevare cinismo e aridità culturale per poter far spadroneggiare chi ne detta le leggi.
    Agli altri due terzi di mondo che a noi sembra cosi’ lontano…….va la mia spontanea solidarietà , io sono con loro…….dall’altra parte del gommone

  24. Federico Feb 06, 2014 - Reply

    Grazie Silvano, ho iniziato a conoscere il tuo pensiero da poco…. ed è stato SENSAZIONALE scoprire di non essere l’unico matto (so cosa ne pensi del termine) ad immaginare una via alternativa, che è l’umanità, la conoscenza, lo scambio, la condivisione, l’unione. Tutte cose che credo abbiamo perso di vista…. oggi è una bellissima giornata di sole a Milano, me la godrò al parco nel verde, mentre il resto del mondo lavora.
    Un abbraccio mega!
    fede

  25. Enrico Mar 01, 2014 - Reply

    Silvano Agosti dice giusto, ma c’ è un problema: quello che spera che si realizzi non potrà realizzarsi molto facilmente. Lui dimentica una cosa, ossia che l’ uomo è l’ essere vivente più aggressivo, squilibrato e cattivo sulla faccia della terra.
    E dato che è cattivo è anche stupido (perché dovete sapere che chi è cattivo è per forza stupido e non viceversa), finirà per scomparire distrutto dalle proprie azioni.

  26. Silvano Agosti Mar 02, 2014 - Reply

    Caro Enrico,

    Sono perfettamente in accordo con te che a livello sociale ovvero dell’intera società il progetto di una vita giusta e serena è difficile per ora realizzarlo. Ma da subito si puo’ organizzare la propria vita e riuscire a garantirsi come è capitato a me scappando di casa a 17.00 e lasciandomi alle spalle il privilegio di una povertà assoluta (noi sei figli da bambini non abbiamo conosciuto nè scarpe nè bagno nè acqua potabile nè mutande nè pane, nè cibo che non fosse raccattato da nostra madre nei rifiuti dei campi ( il più frequente era una sorta di poltiglia di foglie bollite di cavolfiore, di fronte alle quali.eravamo comunque a rripetere la formula “in nome di chi mangiamo? Nel nome del padre, del figlio e dello Spirito Santo. Signore benedici il cibo che stiamo per prendere per mantenerci al vostro santo servizio.” Non so se mi spiego.
    Fuggendo da tutto ciò a 17 anni e mezzo, io ho cancellato dalla mia mente ogni formula, ogni norma e ho dato spazio a poche regole seguendo le quali mi sono ritrovato a vivere una vita fiabesca. Ti cito, caro Enrico la principale delle mie poche regole. “Adesso che sono libero voglio vivere in modo tale che se tutti vivessero come me il mondo sarebbe un paradiso.” Pensieri freschi di adolescenza, dirai tu, eppure…
    Così si è prodotta in me l’idea di una società che decidesse di vivere una vita altrettanto fiabesca, non basata sull’accumulo di privilegi ad ogni costo, ma costruita sul dare risposta ai due bisogni fondamentali che ogni essere umano ha “Buon cibo e letto caldo dove trascorrere i propri sonni sereni.” Adottando come propria reale famiglia l’intera umanità e allargando al massimo il patrimonio delle amicizie (nessun investimento economico) approfondendo la propria conoscenza del mondo che ci ospita e del nostro corpo, magnifica costruzione mai abbastanza conosciuta (nessun investimento economico) estendere l’area delle proprie amicizie amorose (nessun investimento economico) Insomma calcola che un mondo meraviglioso come quello che ho descritto nel mio libro LETTERE DALLA KIRGHISIA, dove ogni cittadino ha diritto a una casa e a due pasti caldi al giorno, che lavori o non lavori costerebbe il cinque per cento delle attuali spese militari, il rimanente 95% (CIFRE IMMENSE) potrebbe essere utilizzato per il passaggio da una vita serena per la sicurezza di avere del buon
    cibo e una casa a una vita felice, simile a una fiaba, tutta costruita sull’esercizio dellacreatività.

  27. ivano Apr 15, 2014 - Reply

    Buongiorno Silvano,

    ho letto con attenzione quanto scrive ma non mi convince ….

    I bisogni primari dell’essere umano lo portano inesorabilmente all’istinto della sopravvivenza .

    Il mondo che descrive non arriverà se non si discuterà come bilanciare la necessità economica che è vincolante.(eliminare la moneta è una cosa differente)

    approfondimento:

    Scusa per la franchezza, pensi che in un sistema sbagliato esistano soluzioni possibili giuste ?

    Le parole che seguono potrebbero essere quelle di un filosofo o di uno svitato ma se si teorizza e si dimostra quanto sopra espresso si avrà forse una via di uscita :
    Il lavoro fondamento del nostro paese nella Costituzione, in questo sistema è soltanto un effetto della causa –>”necessità di ogni individuo di “PROCACCIARSI” una rendita economica almeno per la propria sussistenza o per i meno ma + fortunati l’opportunità di utilizzare la propria rendita(potere economico) per trarne profitto o scegliere di non far parte di questo gioco.
    Chiedete ad una persona affamata di non rispettare la sua etica e la sua morale per avere in cambio da mangiare state sicuri che se verrà messo a dura prova lo farà.
    Chiedete ad un eroe di sacrificarsi per una giusta causa e lo farà. Ditegli che pagheranno il prezzo del suo rifiuto i suoi famigliari e probabilmente si dovrà arrendere.

    Il potere/vincolo economico è questo ed è il fondamento del nostro sistema di vita orientandone le scelte degli individui e delle organizzazioni.
    Se non si vuole discutere di come bilanciare il “potere economico” in quanto causa prima dell’orientamento delle masse ci si perde in un labirinto che ormai dura da qualche migliaio di anni .

    Che sia il vero peccato originale!

  28. enrica Dic 02, 2014 - Reply

    Probabilmente l’unica vita che vale la pena di essere vissuta è quella che porta a inseguire il sogno delle “lettere”. E forse un giorno il sogno potrà trasformarsi in realtà…

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  30. Corrado Pavone Mag 01, 2016 - Reply

    Stimato Silvano Agosti, gradirei che tu ancora oggi esprimessi un tuo sincero giudizio sullìoperato di Beppe Grillo.
    Anch’io come te, l’ho seguito anche in Piazza del Popolo a Roma, dove era solito incantare il popolo con parole dirette e incisive.
    Ma alle parole poi si son succeduti fatti ben diversi e deludenti.
    Il popolo ha continuato ad ammazzarsi; anzi sono aumentati i casi di suicidio in maniera esponenziale.
    Nel 2013 beppe dichiarò che non intendeva governare, sebbene ne avesse i numeri, perché desiderava ottenere la “MAGGIORANZA ASSOLUTA?!”. CIOÈ MAIIII!!!!
    Oggi è ad una opposizione ben programmata e non serve ad un c….!!!
    L’unica realtà son gli italiani che si ammazzano sempre di più…

  31. Fletcher Wasmuth Gen 26, 2018 - Reply

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  32. Maurizio Enzo lazzerini Giu 08, 2018 - Reply

    Condivido pienamente ma case e cibo vengono prodotte con lavoro fatica e risorse ed è ovviamente impossibile offrire una casa ad ogni maggiorenne che significa anche energia materiali e consumo di spazio .Mangiare significa agricoltura avril che significa spesso la oro da alba a tramonto per almeno sei mesi l anno e pop attività di trasform trasporti eccetera anche nella ipotesi di chilometro zero.
    Ma io non vedrei cosi male il lavoro se tutti si sobbarcano la stessa mole di fatica e difficoltà la dimensione del tempo e dello spazio si adegua ai nonuovi valori nessuno misura più il tempo che rimane i tempo necessario per fare le cose pensare osservare creare eccetera

    V

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