Un saluto per Arnoldo

Caro Arnoldo,

quando sei venuto al cinema Azzurro Scipioni mi hai offerto una sintesi della tua simpatica energia vitale e hai voluto farmi un rapido ritratto che allego a questo mio messaggio, quasi volessi prendere qualche appunto e portarti via ciò che ti era piaciuto di me.

La sensazione è stata che tu volessi dirmi con il tuo disegno che in un certo modo avremmo vissuto insieme, tu nella mia casa attraverso l’immagine e io nella tu attraverso la memoria del nostro incontro che ci aveva offerto l’emozione del “Sempre”.

Era il primo nostro incontro e ambedue infatti ci siamo confessati che la sensazione comune era di conoscerci da sempre.                                                      Facile per me che per anni ti avevo visto e udito ovunque, inspiegabile in te che incontravi nel volto che hai disegnato un anonimo del XX secolo.

Tale io mi sento nel conforto della mia semi-clandestinità perché non ho mai inteso neppure desiderare di identificarmi lontanamente con la cultura “ufficiale” di questo Paese, così tutta intenta a proteggere la propria assenza mentale per quanto riguarda la sua complicità, anche se spesso inconscia, con un regime ormai in agonia.

Io vorrei, se non ti offendi, riuscire batterti nel tuo addio al mondo a 98 anni perché da sempre ho progettato di lasciare questo magnifico pianeta a 99 anni.
Se ti capita dammi una mano.

Silvano

 

Ritratto di Agosti eseguito da Foà

One Response

  1. michele Gen 15, 2014 - Reply

    L’identità individuale
    si colora di indefiniti colori
    che da sé conta e vale

    Un fiore basta a sé stesso
    ed un’intero paese
    non basta a descrivere
    l’anima che ha il suo possesso.

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