Caro Benigni,
spinto a mia volta da un sentimento di gratitudine, di affetto e di ammirazione, decido di scriverti questo breve messaggio, anche a nome di tutti coloro cui sono state sottratte le energie necessarie per infrangere la corazza potente del tuo prestigio, della tua soavità, della tua certezza di essere Benigni e quindi di saper trasformare con innocenza qualsiasi pensiero, qualsiasi moto dell’anima in un evento di spettacolare semplicità.
Ho avuto il privilegio di incontrare Roberto, agli albori del viaggio verso la conquista di Roma, dell’Italia e infine del Mondo, quando recitava la sublime disperazione di Cioni Mario, un operaio ormai scomparso con la quasi definitiva sparizione dell’intera classe operaia.
Ogni volta che osservo e ammiro Benigni sento crescere in me una profonda nostalgia per Roberto.
Roberto, cui io, pur essendo quella sera il solo spettatore della tua recita insieme alla ragazza che avevo invitato, ho offerto da subito tutta la mia stima “Vuoi sapere cosa penso di te? Tu sei immenso come Edoardo, perché come lui non reciti ma “sei”. Così ti dissi allora circa 40 anni fa quando mi hai raggiunto all’uscita chiedendo il mio parere sulla tua recita.
Nelle due serate di lunedì e martedì questa volta non avevi come ai tuoi inizi solo due spettatori, ma dieci milioni di esseri e dal primo all’ultimo istante Benigni ha trionfato ma Roberto, messo in disparte, non è apparso. Lui che trent’anni fa, quando era ancora tuo socio in arte, ti seguiva ovunque.
Roberto e Benigni negli anni settanta erano praticamente la stessa persona, e nel 1983 lo spettacolo di allora sui dieci comandamenti osava esordire attribuendo a Dio i dieci vizi capitali, affidando in modo magistrale la faccenda dell’esistenza di dio al buon senso di ognuno. Allora Dio lo chiamavi Guido e sostenevi che se moriva sarebbe andato certamente all’inferno.
Gli spettatori allora non riuscivano a domare l’onda delle risate e anche tu dovevi fermarti ogni poco per non essere sommerso dagli applausi.
Invito chiunque a conoscere il magnifico duo Roberto e Benigni , cercando oggi su Google I DIECI COMANDAMENTI 30 ANNI FA.
Ebbene durante queste due attuali serate del 15 e del 16 dicembre 2014 è avvenuto un fatto che mi ha colpito e che ora desidero riferirti.
Mentre tu parlavi e nel fluire inesorabile dei tuoi pensieri riconoscevo comunque la tua irraggiungibile abilità di intrattenitore, la tua immagine si andava via via trasfigurando e, se io avessi avuto in me l’aiuto della liturgia ufficiale, avrei detto che tu andavi sempre più assumendo la forma di un angelo, tanto che non era difficile immaginare che dietro a te stessero lentamente apparendo due candide ali.
Ma poco dopo quando nei tuoi movimenti di danza,alla musica solo del tuo umorismo, ti sei messo di fianco ho avuto l’impressione che invece di due ali tu ne avessi soltanto una. E ho pensato, ma come potrà mai volare questo strano angelo con una sola ala?
O forse nel tuo immaginario un angelo stava apparendo accanto a te e nel corso della serata sempre più fedele ti rivelavi sempre più fedele alla figura di un Dio tradizionale, accertandone inesorabilmente l’esistenza.
Insomma invece di Roberto, ormai al tuo fianco stava apparendo l’angelo protettore, garante di un dio a sua volta Protettore “che tutto vede e provvede” anche 4 perfino lo scempio di una società ostile a qualsiasi valore umano.
Roberto era dunque la tua ala mancante.
Tu e Roberto potevate parlare di qualsiasi cosa senza mai offendere nessuno, neppure se definivate criminali coloro che altri chiamavano Onorevoli.
Ti chiedo solo di riflettere : perché Edoardo, il grande Edoardo è entrato nella sua eternità non come “De Filippo”, ma come Edoardo? Forse per la sua fedeltà nella difesa dei diritti di coloro cui viene negato qualsiasi diritto?
Quindi il senso di questo mio messaggio si riassume nell’invito affettuoso a ritrovare in te Roberto e perfezionare la tua unicità non solo come Benigni, ma appunto, anche come Roberto.
Sono certo che Edoardo si unirebbe a questo mio abbraccio.
Silvano Agosti
PS. A proposito del tuo ritrovamento di Roberto mi permetto di proporti un argomento che sono certo Benigni affronterebbe a meraviglia “i proverbi” che sono un notevole serbatoio di saggezza e di libertà” Magari tenendo presente in riferimento alla classe dirigente di questo Paese un incantevole proverbio napoletano “Non va maggior dolore di chi coll’armi sue ferito more, ché la debita pena del mal fare, tarda talvolta, ma non può mancare.”
Caro Silvano,
ho leto la tua lettera a Benigni. Sei bravo, bravo , bravo, parole inspirative, mi congratulo con te per il modo in cui ai trovato le parole in un modo originale e sincero. Saluti da Pola, Anita
Bravissimo come sempre Silvano, ma ho paura che il Roberto che conoscevamo è andato perduto…. Resta un intrattenitore bravissimo destinato a gettare nella mediocrità un’intelligenza unica.
Eh ci sono anche le lectio magistralis nella vita …
in quella degli italiani sembra insistere il detto che “all’ombra del campanil se campa sempro benon!”. Aggiungerei che dopo una certa età, grazie a questo paradigma culturale economico l’unica roba che si vede crescere in micro e macro sono i cancri, quali realmente benigni o maligni …
sarà per chi vivrà vedrà, cantava Rino Gaetano.
Infatti spensierato e libero anche con Raffaella Carrà, quando si tratto’ di sfatare miti sul vertice di impalcatura delle gambe femminili, il toscano dall’occhio vispo come disse Arbore.
Per questo Silvano mi chiedo come mai non abbia ancora pensato a parlare di un’ idea come la tua sul Mondo di Kirghisia e della promozione del’ Essere Umano Patrimonio dell’Umanità!
Questa è la genialità italiana da salvaguardare che risolve la crisi, cosa credeva di dire Benigni quando è andato al parlamento di Bruxells nel 2011 per pregare di investire in Italia?
Vuoi vedere che la vita le bèla … se …
“Basta avere l’ombrela che ripara la testa”?
E comunque un grosso Grazie, per queste possibilità di crescita in nome del piacere della verità, perché esiste anche questo.
Forse da altre dipendenze, ma se non vogliamo estinguerci, magari dovremmo anche renderci un pò più responsabili. Per esempio anche il film Zeitgeist da un buon resoconto della global situation con i tempi che corrono.
Cosa sarà mai il potere dell’amore che dovrebbe detenere la gente, se stiamo diventando sempre più poveri e più stressati da questa dopo l’abitudine al consumismo, obsoleto da mezzo secolo oramai, e in piena stupidaggine galoppante creata appositamente, nonché di fobie e panik per tutti i gusti.
Chi lo sà se Roberto lo ha visto questo film.
Buona tredicesima luna nuova dell’anno a tutti! E buon inizio inverno con il suo apporto di luce.
Anche se, Platone diceva :” La vera tragedia della vita è quando un uomo ha paura della luce”, per questo prima di cercare l’uomo si deve aver trovato la lanterna, raccomandava Nietzsche!
Tante belle cose e un saluto anche al Chianti …
Caro Silvano,
grazie per il tuo pensiero che condividi online.
Un grande abbraccio. Un caro augurio di buon Natale e tante cose buone.
Ciao.
Marco
Mentre Benigni spiegava i 10 comandamenti pensavo: “un uomo leggero e libero come Roberto che fa della vita un luogo recintato da 10 leggi. È veramente tutto qui?”
Caro Silvano,
parole, da spettatore che non ha conosciuto personalmente il nostro (proprio nostro come uno dei protagonisti degli ultimi 30 anni), che sento di condividere e che hai condiviso con magistrale chiarezza e intensità.
marco
…pardon…uno dei protagonisti degli ultimi 30 anni “di immaginario collettivo italiano” volevo dire…
marco
Voglio ringraziarti di aver fatto conoscere il tuo pensiero, che condivido, su Benigni single, ultima versione, e la coppia Roberto Benigni: il personaggio intero. Farei solo attenzione ad associare il grande Edoardo a Roberto, Benigni e Roberto Benigni. Non può esserci confronto… Non potrà mai esserci, anche per le cifre spropositate che Benigni guadagna…. Mi fermo qui perché mi vengono i brividi.
Gent.issimo Silvano ho ricevuto il libro ordinato più il supplemento Tuo, penso ultimo, Lavoro editoriale… davvero Bello e Originale !! Come i Tuoi scritti del resto ..
Voglio postarti qs brevissimo commento al commento su Benigni R. dicendoti che vedo nel prodotto assolutamente “televisivo” il limite di una macro operazione commerciale che coinvolge parecchi milioni di euro, come una favoletta soporifera vendibile alle coscienze “morte” del ns tempo in cui Valori autentici come le Prime regole della Vita già scritte nella Legge-Naturale e poi nelle Coscienze Vive di ogni Essere Umano siano così facilmente banalizzate e teatralizzate da risultare commedia di parole anzichè Riflessioni di Verità … Convengo che a Dio stesso qs benigni non piacerebbe affatto, nonostante il parere di tanto alto Clero !! Propongo a Te invece il redigere in chiave moderna il tema delle 10 leggi .. Quantomeno saresti sicuramente all’altezza del migliore Kieslowski ….BUON ANNO SILVANO … affinchè Tu ti mantenga “sano”
caro Silvano, condivido in pieno le tue riflessioni su Roberto Benigni e trovo meravigliosi la sottigliezza ed il garbo con cui hai saputo esprimerti
Ciao Silvano,
smettila di fare il grande pensatore. Chi ti conosce da quando avevi i pantaloni corti sa come fai a permetterti di fornire false illusioni a chi ti si avvicina.
E’ ora che cresci.
Lucio
Caro Lucio,
ogni volta che qualcuno, sia pur figurativamente mi aggredisce, d’istinto compio il gesto di offrirgli un sorriso, magari il migliore, e una carezza, forse la più tenera.
Non ti ravviso nè ricordo in quanto Lucio, forse perchè tu sei cresciuto e io, come sostieni tu, invece sono rimasto intatto nel mio stupore infantile e ho avuto la fortuna di veder crescere la mia infanzia e divenire creatività.”Gli adulti li ho sempre visti così nella mia infanzia, sinceri nell’obbligo quotidiano alla menzogna”.
Questo ho scritto sulla prima pagina del mio romanzo UOVA DI GAROFANO.
Anche questo tuo messaggio è fatto con parole da adulto.Chi mi vive accanto da sempre insieme a me sorride di fronte alle aggressioni. Vieni a trovarmi, esci dall’anonimato dell’oblio, mi trovi ogni sabato e domenica al cinema di cui sono responsabile l’AZZURRO SCIPIONI in via degli Scipioni 82 Roma, metro Ottaviano San Pietro O MAGARI CHIAMAMI AL NUMERO 06 39737161 appunto ogni sabato o domenica dalle 17.00 in poi fino a tarda notte. Così avrò il privilegio di capire cosa volevi davvero comunicarmi con il tuo commento.
Un abbraccio, Silvano Agosti
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Silvano,
la tua creatività è pari allo zero.
Renditi conto e cambia mestiere.
Poi che cosa credi che Benigni abbia tempo di leggere le tue sparate?
REPLICA
Caro Lucio,
ogni volta che qualcuno, sia pur figurativamente mi aggredisce, d’istinto compio il gesto di offrirgli un sorriso, magari il migliore, e una carezza, forse la più tenera.
Non ti ravviso nè ricordo in quanto Lucio, forse perchè tu sei cresciuto e io, come sostieni tu, invece sono rimasto intatto nel mio stupore infantile e ho avuto la fortuna di veder crescere la mia infanzia e divenire creatività.”Gli adulti li ho sempre visti così nella mia infanzia, sinceri nell’obbligo quotidiano alla menzogna”.
Questo ho scritto sulla prima pagina del mio romanzo UOVA DI GAROFANO.
Anche questo tuo messaggio è fatto con parole da adulto.Chi mi vive accanto da sempre insieme a me sorride di fronte alle aggressioni. Vieni a trovarmi, esci dall’anonimato dell’oblio, mi trovi ogni sabato e domenica al cinema di cui sono responsabile l’AZZURRO SCIPIONI in via degli Scipioni 82 Roma, metro Ottaviano San Pietro O MAGARI CHIAMAMI AL NUMERO 06 39737161 appunto ogni sabato o domenica dalle 17.00 in poi fino a tarda notte. Così avrò il privilegio di capire cosa volevi davvero comunicarmi con il tuo commento.
Un abbraccio, Silvano Agosti
qui pourrait me doennr le titre et l auteur du livre allemand qui est e0 l origine du film la vie est belle ? merci
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