Care amiche e cari amici,
come vedete continuano i lavori di restauro nel nostro amato Cinema Azzurro Scipioni.
Il 22 ottobre 2022 alle ore undici del mattino, alla Casa del Cinema di Roma, verrà proiettato il docufilm “C’era una volta il Cinema Azzurro Scipioni” di Lorenzo Negri.
Siete tutti invitati, l’ingresso è gratuito.
Il docufilm di 95 minuti ritrae quarant’anni del Cinema Azzurro Scipioni dove avete incontrato i grandi registi venuti a presentare i loro film.
Per vedere il trailer del docufilm: https://www.youtube.com/watch?v=45pyn7egt0k
Ecco il componimento poetico che vi dedico questa settimana.
Visioni
Ho visto,
nel buio della notte,
la statua di Marc ‘Aurelio Imperatore
scendere dal suo cavallo di bronzo
e passeggiare al chiarore della luna
nelle vie e nelle piazze deserte
di Roma.
Così ogni notte i monumenti,
abbandonano
la loro immobilità del giorno.
Anche la vergine della pietà
cammina tra i colonnati
di San Pietro
e si riposa posando il corpo di Cristo
***
Immagini tratte dal docufilm di Lorenzo Negri ”C’era una volta l’Azzurro Scipioni”, che ritraggono alcuni degli amici del cinema: ALEJANDRO JODOROWSKY
FABIO VOLO ed EUGENIO CAPPUCCIO
MARCO e PIERGIORGIO BELLOCCHIO
NICOLA PIOVANI
ENNIO MORRICONE
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CINEMA AZZURRO SCIPIONI
DOVE IL CINEMA È ARTE
Via Degli Scipioni, 82 – 00192 Roma
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Ciao Silvano,
Sono felice che un piccolo ma grande tempio della cultura venga salvato dall’estinzione e dalle logiche rapaci di un mercato spietato e di una società sempre più impoverita di cultura, emozioni e legame con la Natura e la Vita. Tuttavia mi chiedo se affidare l’Azzurro Scipioni ai denari di una banca commerciale non sia un po l’equivalente di svilire il messaggio di Libertà e di Indipendenza assoluta della Tua vita e rappresentata del cinema stesso. Comprensibile che non vi fossero soluzioni rapide ed efficaci alla perdita del luogo e quindi della cultura in esso contenuta nonché dei ricordi lì tutt’ora sospesi ed ancora trasmissibili. Tuttavia, non si può che domandarsi fino a che punto l’Azzurro Scipioni non venga snaturato da tale operazione di “salvataggio bancario” e in che modo sia ancora possibile legarlo ad un messaggio di cinema libero e indipendente se sarà proprio il capitalismo (simbolo della tanto vituperata società odierna e conformista) a “salvarlo” dall’oblio a cui la società e i suoi rappresentanti (facoltosi o meno) lo stavano relegando…
Ne esce forse un messaggio di Cultura libera e vera in grado di richiamare in extremis l’attenzione della società alle sue storture e alla sua cecità ricorrente, tramite un intervento di natura non speculativa. Tuttavia, non ci si può che domandare quale possa essere il futuro di tale forma culturale, delle idee e delle emozioni ad essa legate tra le sole e rigide maglie di una struttura bancaria. Quello che sarebbe auspicabile sarebbe l’istituzione di una struttura indipendente che, in accordo con il potere economico, applicasse delle direttive, dei dettami in grado di garantire il rispetto dei Valori di riferimento e della filosofia che ha reso possibile un piccolo ma grande scrigno di cultura cinematografica nel cuore di Roma.
Alberto