Questo primo secolo del terzo millennio sembra essere iniziato celebrando innumerevoli addii. Si tratta di addii apparentemente secondari, ma capaci di influire in modo drammatico sull’attuale destino degli esseri umani.
Addio alla Lira, addio all’Ecquo Canone, addio all’Articolo 18, addio alla Scala mobile, addio a un minimo di sicurezza non tanto sul futuro quanto sul presente.
Questi addii sono avvenuti tutti in nome della CRISI, rivelando che gli apparati che gestiscono il potere ogni tanto, non potendo più ricorrere come un tempo alla guerra, proclamano una sorta di auto condono alle proprie responsabilità eliminando una a una le conquiste ottenute da faticose e drammatiche lotte sociali.
Mi è stato chiesto di esprimere il mio pensiero, le mie emozioni, i miei ricordi relativi alla pellicola cinematografica. Prima di farlo tuttavia desidero parlare di un altro addio, di cui nessuno parla: i gestori del complesso apparato industriale nei territori di massima produttività, hanno scoperto che le macchine non chiedono un salario, non si ammalano, lavorano volentieri 24 ore al giorno e non hanno sindacati. E’ così che, in occasione dei grandi movimenti di lotte sociali degli anni settanta, hanno deciso di accelerare i tempi e gestire nel modo migliore la sparizione della cosiddetta Classe Operaia, oggi ormai quasi totalmente estinta.
E con la Classe Operaia è andato scomparendo anche il lavoro.
Tra non più di una ventina d’anni in realtà si potrebbe anche proclamare con entusiasmo che gli esseri umani, opportunamente organizzati, potranno finalmente vivere senza l’obbligo di un lavoro.
Si tratterà di dare ai piccoli lavori che sopravviveranno all’Automazione, un’ora, al massimo due ore al giorno.
Ma che se ne fanno i Gestori del Potere piccoli e grandi dell’idea di una umanità rasserenata e in grado di essere se stessa?
Beh, per non mettere in imbarazzo nessuno ora mi occuperò della pellicola. Non ne sarei mai stato capace senza accennare prima a questioni che ritengo fondamentali.
Da quando a vent’anni ho deciso che sarei stato un Autore e non un regista è iniziata una vera storia d’amore tra me e la pellicola.
Ogni immagine che osservavo la prendevo in esame dal punto di vista della sensibilità delle pellicole che avevo imparato ad usare. Il fatto che l’emulsione fosse costituita da microscopici granuli di bromuro d’argento mi dava il senso di frequentare una materia nobile.
La meravigliosa magia di una striscia infinita di piccola pelle, di pellicola, in grado di diventare la sola memoria creativa dell’arte cinematografica
Purtroppo la forte istanza del cinema Industriale ha soffocato o solo tollerato per quasi un secolo il cinema d’Autore. Per questo, dopo infiniti tentativi di essere usata anche creativamente dall’industria,, la pellicola ha deciso di andarsene e con lei il Grande Cinema, quello capace di restare, di superare i confini del tempo.
La geniale sensibilità di un poeta come Vladimir Majakovskij ha avvertito già nel 1923 i rischi che la pellicola incontrava se usata a scopo di esclusivo Profitto economico e ha celebrato la sua inquietudine con questi versi.
“Il cinema per voi è spettacolo
per me è una visione del mondo
il cinema è un atleta, il cinema è portatore di idee
il cinema svecchia la letteratura
ma il cinema è malato
l’Industria gli ha gettato negli occhi
una manciata d’oro
abili imprenditori,
con storie lacrimose
ingannano la gente…”
Il cinema, il mio cinema d’Autore, che tanto amo, fatto di immagini e di mistero, è ormai in esilio oltre i confini dell’industria e della mediocrità.
Lo andremo a riprendere, prima o poi, in digitale o in pellicola con tutti gli onori, e gli schermi torneranno
vivi. Addio dunque pellicola, la tua sparizione è paragonabile solo alla tua regaliltà di oggetto magico
capace di tramandare, se messo nelle giuste mani, emozioni, sogni e desideri.
Buon “Sempre” A tutti i lettori del mio Diario.
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CADENDO NELL’ANNO 2014 IL TRENTENNALE DEL CINEMA AZZURRO SCIPIONI DI CUI SONO IL FONDATORE E IL RESPONSABILE, NELLE DOMENICHE DI OGNI MESE PROIETTERO’ E PRESEN-TERO’ ALLE ORE 18.30 UN DIVERSO MIO FILM, IN MODO CHE NELL’ARCO DELL’INTERO ANNO SI POTRANNO VEDERE 12 LUNGOMETRAGGI E 12 MEDIOMETRAGGI INIZIANDO DA “IL GIARDINO DELLE DELIZIE” E FINENDO NELLE QUATTRO DOMENICHE DI DICEMBRE CON “LA RAGION PURA”.